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Israele lancia l’operazione antiterrorismo su Gaza in risposta al lancio di razzi sulle città dello stato ebraico

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Israele lancia l’operazione antiterrorismo su Gaza in risposta al lancio di razzi sulle città dello stato ebraico

Gerusalemme, 15 Novembre 2012 – Tensione altissima al secondo giorno dell’operazione  “Pillar of Defense” (in ebraico “Amud Anan”) lanciata da Israele contro i terroristi palestinesi della Striscia di Gaza in risposta ai continui lanci di razzi degli ultimi giorni, e dopo l’uccisione mirata del capo militare di Hamas, Ahmad al Jabari, responsabile tra le altre cose del rapimento di Gilad Shalit,  la cui auto è stata centrata da un razzo israeliano. Più di 240 razzi palestinesi sono stati lanciati da Gaza contro città israeliane tra mercoledì sera e giovedì mattina, dopo l’inizio dell’operazione anti-terrorismo “Colonna di nube difensiva” durante la quale le forze aeree israeliane a metà giornata di oggi avevano colpito circa 200 obiettivi terroristici: soprattutto lancia-razzi e depositi di armi di Hamas e Jihad Islamica, spesso posizionati in edifici civili, ma anche cinque cellule terroristiche impegnate nel lancio di razzi contro Israele. Sarebbero quindici i palestinesi morti in questi raid.

L’aeronautica militare israeliana ha continuato con i bombardamenti delle fabbriche di missili e dei depositi al fine di eliminare o almeno diminuire al massimo la potenzialità distruttiva dei terroristi palestinesi, lanciando inoltre volantini in cui si invitava la popolazione civile a tenersi lontana dalle infrastrutture di Hamas (lo stesso messaggio viene inviato anche per telefono a migliaia di abitanti di Gaza.)e delle altre organizzazioni terroriste palestinesi, in mattinata i razzi lanciati da Gaza hanno ripreso a colpire le principali città israeliane nel Sud di Israele: Beer Sheva, Ashdod, Ashqelon. Un palazzo a Kiryat Malachi, nel sud di Israele, è stato colpito: tre persone sono morte e altre sarebbero intrappolate nella struttura colpita nell’attacco. Secondo i media israeliani sono rimaste ferite altre due persone, tra le quali un bambino. L’ufficio del portavoce dell’esercito israeliano ha precisato che dei 250 ordigni sparati verso Israele oltre 80 sono stati intercettati dal sistema di difesa anti-missilistico Iron Dome. Nel sud di Israele, fino a 40 chilometri da Gaza, le scuole sono state chiuse. In tutto il territorio israeliano e in Cisgiordania la polizia ha elevato lo stato di allerta, paventando attentati terroristici. Controlli anche lungo i confini con Libano e Siria.

In serata due razzi lanciati dai terroristi palestinesi hanno raggiunto l’area metropolitana di Tel Aviv, dove le sirene d’allarme hanno suonato per la prima volta dai tempi degli Scud iracheni del 1991. Secondo la rivendicazione della Jihad Islamica palestinese, si trattava di due Fajr-5 che tuttavia, stando al portavoce militare israeliano, non sarebbero esplosi. Nel pomeriggio uno dei razzi palestinesi si era abbattuto su un campo di Rishon LeZion, poco a sud di Tel Aviv. L’organizzazione terroristica, infatti, ha ancora a disposizione decine di missili a lungo raggio di fabbricazione iraniana che possono arrivare fino a 45 o a 70 chilometri di distanza a seconda dei modelli.

(Fonte: Repubblica, Secondo Protocollo, Israele.net, Rights Reporter, 15 Novembre 2012)

Nella foto in alto: il volantino lanciato dall’IDF destinato alla popolazione civile di Gaza. Il testo invita a tenersi lontano dalle infrastrutture di Hamas e delle altre organizzaizoni terroriste palestinesi. Questo, ovviamente, sempre che il suocero di Grillo sia d’accordo, si intende…


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